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San Giminiano, Montalcino, Pienza: come dentro a una favola

 San Giminiano,  se non lo vedi non ci credi

Visione di San Giminiano 


Se non lo vedi non ci credi. Ecco perché alcune mie amiche mi dicevano che San Giminiano era romantico e adatto alle fughe d'amore. Fortunate loro. Ma ora è arrivato anche il mio turno e la visione di questo borgo medievale è davvero fiabesca e forse ancor di più da una certa distanza che da vicino. Completamente racchiusa da mura del 1300 la collinetta su cui sorge San Giminiano è stata abitata da sempre: uomini preistorici, etruschi e romani poi i barbari che tentarono di conquistarla ma furono scacciati sembra proprio da questo vescovo di Modena da cui ha preso il nome. Prima feudo di Volterra poi terra libera eppoi ancora protettorato di Firenze fatto sta che A San Giminiano intorno al 1311, anno in cui è stata eretta la Torre "grossa" si dice che c'erano più di 70 torri. Oggi ne restano 13. Nel Medioevo le famiglie benestanti facevano a gara a chi faceva la torre più alta e il fatto particolare è che quelle torri erano anche abitate. Al primo piano le camere da letto e all'ultimo piano la cucina che se si fosse incendiata non avrebbe così coinvolto gli altri piani. Ma ne siamo proprio sicuri? Il Duomo e il Museo civico conservano dipinti e affreschi straordinari di pittori del Rinascimento, come il Ghirlandaio e Lippo Memmi e non poteva essere diversamente vista la sua vicinanza con Firenze, Siena, Pisa e con tutte le botteghe d'arte del territorio. Una volta nel centro storico è molto bello guardare le torri da più prospettive, girargli intorno. Avrete la sensazione che cambino altezza a seconda di dove vi trovate. Una si chiama Torre del Diavolo proprio perché il suo proprietario una volta tornò e la vide più alta. Visitare il Duomo sarebbe stato eccezionale per gli affreschi e gli archi in marmo bianco e rosso e nero ma un matrimonio ce ne ha impedito la visita anche se Rahel, mia figlia, ha apprezzato la sposa. Bella la visita del Palazzo Comunale di cui una stanza è dedicata a Dante con un grande dipinto che vi soggiornò nel 1300, poi siamo saliti su una torre e siamo entrati nella chiesa di Sant'Agostino, in fondo al paese molto suggestiva, di architettura romanica e gotica con sull'altare principale l'"Incoronazione della Vergine, santi e angeli" di Piero del Pollaiolo, la "Madonna in trono col bambino" di Pier Francesco Fiorentino e tutt'intorno gli affreschi di Benozzo Gozzoli sulla vita del Santo e tante altre opere. Io celiaca ho avuto la fortuna di trovare un ristorante piccolo piccolo ma romanticissimo con una finestrella che si affaccia sulle colline toscane. E' la trattoria "Rigoletto" che si trova prima della porta principale delle mura di San Giminiano. Abbiamo mangiato in maniera favolosa per me, mia figlia e Michele. Tagliatelle con un sugo di formaggio e carne buonissimo e un secondo superlativo che purtroppo non ho fotografato e un vino sublime. Grazie ragazzi siete grandi. 
Tagliatelle al sugo di carne e formaggi

La piccola finestra sulle colline

Trattoria Rigoletto

Rahel il mio angelo
Le Torri 

Porta Nord 

Porta Sud
Piazza Cisterna
La via principale
Abitanti in costume
Piazza Duomo
Piazza Sant'Agostino



Chiesa di S'Agostino sull'altare 
l'"Incoronazione della Vergine, santi e angeli"


I vitigni intorno San Giminiano

San Giminiano è Patrimonio Unesco dal 1990 ed è in provincia di Siena a sud-ovest di Firenze e credo forse proprio per le orde dei turisti che lo hanno visitato nei giorni in cui ci siamo andati non aveva gli angoli romantici che mi sarei aspettata, dove sedersi e prendersi un caffè e ammirare ad esempio la bellezza di Piazza Cisterna. Questa meravigliosa città medievale a parte i negozi molto caratteristici era un po' sguarnita. I bar e i locali erano poco curati e vista la bellezza del luogo mi aspettavo qualcosa di diverso. Eccetto la Trattoria il Rigoletto che ci accolto come amici e dei ragazzi sveglissimi e super organizzati ci hanno preparato in pochissimo tempo dei piatti strepitosi. San Giminiano merita di essere vista ma attenzione a chi la amministra di cercare di conservarne la sua bellezza e l' atmosfera romantica e medievale.

Montalcino: tra le sue antiche pietre il Brunello, il vino più famoso del mondo

Sali, sali e sali con l'auto naturalmente e arriviamo a 567 metri di altezza contro i 300 di San Giminiano. Ci troviamo in Via Panfili dell'Oca e con grande fortuna ecco subito il parcheggio e lì vicino una visione, che è la facciata della Chiesa di Sant'Egidio in pietra di montagna scura  costruita nel 1325. Ha una sola navata e per questo ampia, luminosa e essenziale con il bellissimo campanile a vela. Accanto nel suo chiostro, c'è il museo dedicato alla terra del Brunello che accoglie, insieme a dipinti e trittici medievali, sculture moderne e gadget vari e una sala dove ci si immerge a 360 gradi nelle colline e nei vitigni del Brunello. Poi prendiamo delle scale per scendere ad un altro piano del paese e arriviamo a Piazza del Popolo. E' fatto a piani Montalcino e nella Piazza del Popolo si possono ammirare il palazzo del Priore con gli stemmi dei signori che la governarono nei secoli e la torre medievale con merlatura e l'orologio. Un incanto. Poi ci affacciamo in altre piccole strade ed ecco che ad un piano più basso si trova il Santuario della Madonna del Soccorso.
Nelle piccole stradine bar, bistrot e enoteche si susseguono ovunque e il Brunello è il principe assoluto di questo luogo. Necessita di 5 anni di invecchiamento di cui due nelle botti di quercia. La sua base è il Sangiovese. Esiste anche il Rosso di Montalcino, meno costoso e meno invecchiato. Camminando arriviamo alla fortezza posta nel punto più alto del Paese intatta dal 1360, da cui si ammirano tutte le colline della Val d'Orcia,  con il suo monte Amiata fino a Siena. Montalcino è un gioiello di stradine, case e scale di pietra per passar da un piano all'altro del paese. 


Gli ulivi attorno a Montalcino

Chiesa di Sant'Egidio


Interno Chiesa di Sant'Egidio

Madonna con bambino incoronata da due angeli
di Pellegrino di Mariano Rossini? 1449-1492



Angoli e scale
Torre medievale merlata e municipio



Stradine
 
Scultura moderna nel museo del Brunello 
dentro il chiostro della Chiesa di Sant'Egidio

Rahel e Michele nel chiostro 


Montalcino bassa


Pienza, il paese della luce con una visione spaziale e il formaggio più buono

Sembra un piccolo paesino e tale lo è per i suoi nemmeno mille abitanti. Ma è anche Patrimonio Unesco dal 1996. Pienza ebbe l'onore di essere considerata la città ideale del Rinascimento. La volle Papa Pio II perché qui era nato nell'antico borgo di Corsignano. I lavori furono affidati al "Rossellino" allievo di Leon Battista Alberti e durarono dal 1458 al 1462. Ed ecco che Pienza diventa il set cinematografico di vari film tra cui Romeo e Giulietta di Zeffirelli ed altri. In un' estensione vicina hanno girato anche l'ultima scena de Il Gladiatore con Russel Crowe.
In piazza Pio II c'è il Duomo di Santa Maria Assunta con la facciata di travertino a tre navate e l'interno con colonne di tre colori spettacolari e altre opere. Ma dai vicoli accanto alla Chiesa e sulla via principale verrete colpiti dalla luce che giunge dai vicoli che vi conducono tutti su una terrazza con una visione spaziale sulla Val D'Orcia. Una visione emozionante. Potrete godervela appoggiati alla balaustra o sulle sedie di alcuni originali bar. Ma Pienza è anche ricca di botteghe alimentari che non sanno di turistico ma di popolare e sono in pieno centro con castelli di formaggio di Pienza, olii e vini della zona che fanno impazzire ogni passante per la vasta scelta. In una di queste ho preso due gran bei pezzi di Pienza rosso che è uno dei miei formaggi preferiti e un pezzo di caprino. E due bottiglie di Rosso di Montalcino. E qui proprio qui abbiamo trovato un osteria favolosa anche per celiaci. La Buca delle Fate suggeritaci da un'altro ristoratore che gentilmente ci ha riferito che faceva anche il cibo senza glutine. Siamo andati subito a vederla per prenotare tre posti e c'erano per le 13. C'era un bancone  bar molto grande e un'altro  pieno di dolci e ho mangiato molto bene con primo di penne al sugo di Chianina toscana e secondo di piccioni al tegame e un vinello super . 
                                                                
Duomo di Santa Maria Assunta
Interno a 3 navate

Vicoli di Pienza
 



Terrazza di Pienza

Sulla terrazza di Pienza per riposar


Visione dalla terrazza di Pienza

Via del Bacio


Entrata Municipio nella Piazza Pio II

Angoli di Pienza


Case di Pienza


Porte di Pienza con Rahel
Trattoria La Buca delle Fate
La Buca delle Fate


 

Menù

Penne senza glutine con sugo toscano



Piccioni senza glutine al tegamino

Interno della Trattoria 

Mamma, sognatrice, ambientalista, pacifista, un po' sociologa e soprattutto curiosa...

Commenti

  1. Grazie per i tuoi racconti di viaggio: coinvolgenti, emozionanti, istruttivi👏👏👏

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